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6 Maggio 2022

Wilma Rudolph: dalla paralisi infantile ai 3 ori Olimpici

“I medici mi dissero che non avrei mai più camminato, ma mia mamma mi ripeteva che erano dei bugiardi. Decisi di ascoltare lei”.
Wilma Rudolph

“I medici mi dissero che non avrei mai più camminato, ma mia mamma mi ripeteva che erano dei bugiardi. Decisi di ascoltare lei”.

Wilma Rudolph nasce nel 1940 in una povera famiglia afroamericana del Tennessee 🇺🇸

È la ventesima di ventidue figli.

Dopo essere sopravvissuta a una doppia polmonite e una scarlattina, ecco il baratro: a soli 4 anni le viene diagnosticata la Poliomielite, detta anche “Paralisi infantile”, che la porta presto a perdere l’uso della gamba sinistra 👩🏽‍🦽

Il primo ospedale disponibile a curare le persone di colore si trova a 80 km da casa sua, ma lei e la sua famiglia non si danno per vinti e anno dopo anno, quasi per miracolo, le sue sue condizioni migliorano.

Dopo sette anni di incredibili sforzi, ostinazione e forza d’animo Wilma torna a camminare da sola… anzi, a correre! 🏃🏽‍♀️

Wilma si allena tutti i giorni, rafforza le gambe, entra nella squadra di atletica e all’età di 18 anni, nel 1960, si presenta alle Olimpiadi di Roma… Il resto è storia! 🔥

Vincerà l’oro nei 100m, nei 200m e nella staffetta 4x100m diventando la prima atleta americana a conquistare tre ori olimpici, ammirata dalla stampa e dal pubblico mondiale per la sua tenacia, il suo fascino e la sua semplicità 🥇

Da lì a pochi anni Wilma diventerà uno dei simboli più rilevanti della lotta per i diritti civili afro-americani 📣

Chiacchiererà con il Presidente Kennedy, frequenterà Beatles, Elvis Presley e Muhammad Ali lottando ogni giorno contro la discriminazione razziale con lo stesso coraggio con cui sconfisse la sua malattia 💪🏾

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