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19 Aprile 2022

L’incredibile maratona di Dorando Pietri

Dorando Pietri è un esempio indimenticabile di come la determinazione possa spingere ogni essere umano a superare le proprie sfide, piccole o grandi che siano.
Dorando Pietri

Londra. 24 luglio 1908.

Dorando Pietri sta per correre la maratona di 42 km dei Giochi Olimpici di Londra.

Ha appena 23 anni. Una giovinezza trascorsa come garzone in una pasticceria, appassionato di bicicletta e corse a piedi, che pratica nel tempo libero.

Si racconta che quattro anni prima, attirato da una gara podistica nella sua città, avesse cominciato a correre a fianco del più famoso maratoneta italiano dell’epoca, mantenendo il suo passo fino all’arrivo sotto agli occhi increduli della folla.

Da quel giorno ha iniziato a correre a livello agonistico ottenendo la qualificazione ai Giochi Olimipici Intermedi di Atene nel 1906, dove però è costretto al ritiro forzato.

È da mesi che si prepara alla maratona di Londra.

Vuole il riscatto.

Alle 14:33 la principessa del Galles dà il via.

Un piccolo gruppo dei 56 partecipanti si porta subito al comando, mantenendo un’andatura elevata. Ma Pietri, notando la giornata insolitamente calda, decide di rimanere nelle retrovie, intenzionato a conservare le forze per la seconda parte della gara.

Davanti cominciano presto a perdere colpi, e Dorando Pietri ne approfitta rimontando fino alla seconda posizione.

Ora si trova a quattro minuti dal sudafricano Charles Hefferson.

Mancano pochi chilometri all’arrivo quando Dorando Pietri scopre che il leader della gara è andato in crisi e, con le sue ultime forze, inizia una rimonta miracolosa che lo porta in testa al 39° km.

Il dispendio di energie però è smisurato e l’azzurro è esausto. Perde lucidità, sbaglia strada e cade almeno 4 volte.

A soli 200 metri dall’arrivo, barcollante di fronte a 75.000 spettatori in trepidazione, viene soccorso da un giudice di gara e un soccorritore, che lo aiutano a tagliare il traguardo, dove poco dopo perde i sensi.

Al secondo posto arriva l’americano Johnny Hayes, la cui squadra presenta reclamo immediato.

Reclamo accolto: Pietri squalificato.

Questa storia ha però un lieto fine. Anche se Dorando non può essere il vincitore ufficiale il suo sforzo e il suo coraggio conquistano subito il pubblico e la regina. La sua impresa eroica fa il giro del mondo e lo trasformano in pochi giorni in un mito vivente.

L’indomani è la regina stessa che lo accoglie e lo premia con una coppa d’argento, stimolata anche dall’entusiasmo dello scrittore Conan Doyle (Sherlock Holmes), che raccoglie anche un premio in denaro per permettergli l’apertura di una panetteria una volta rientrato in Italia.

Cosa ci insegna Dorando Pietri?

All’interno del Centro Sportivo HOF si può vedere questa foto leggendaria, che simboleggia i nostri valori.

Dorando Pietri è un esempio indimenticabile di come la determinazione possa spingere ogni essere umano a superare le proprie sfide, piccole o grandi che siano.

L’importante non è vincere, ma rialzarsi e andare sempre avanti con coraggio!

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